Mercedes W113 - 230 - 250 - 280 SL

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    Mercedes SL, codice di progetto w113 o R113, è rinominata in tutto il mondo Pagoda, forse la vettura più bella che la casa della stella possa mai aver costruito in tutti questi anni.
    Il suo successo sicuramente si deve alla mano di Paul Bracq, che riuscì a creare una linea proporzionata, difficile ricordare altrettanta armonia tra lunghezza e larghezza su nessun'altra auto.
    Il progetto della nuova vettura w113, iniziò nel 1961, il suo compito era di andare a sostituire ben due vetture, la Mercedes 190 SL e la superba 300 SL Roadster, vetture che ormai iniziavano ad invecchiare, compito non facile, ma visto il successo della Pagoda, possiamo dire superato egregiamente.
    Tre erano le richieste dei vertici Daimler-Benz nei confronti dei responsabili dei vari reparti coinvolti nel progetto: l'autovettura doveva essere brillante, confortevole e spaziosa; doveva essere realizzata attingendo dal maggior numero possibile di risorse di cui già si disponeva ed infine doveva avere una linea accattivante.
    Si trattava di un'auto di rottura, che non doveva essere né una super sportiva né una semplice spider, quanto una potente due posti, con un design che doveva adattarsi al nuovo motore, il 6 cilindri verticale.
    Al contempo, senza rinunciare a un bagagliaio e allo spazio interno.
    Come base meccanica si optò per il pianale, opportunamente accorciato della 220 SEb w11, equipaggiato con la motorizzazione più potente da 2.2 litri M180 che già si aveva e che era già utilizzato per equipaggiare sempre le Heckflosse.
    Dal punto di vista della sicurezza, si proseguirono gli studi già sperimentati dall'ingegner Béla Barényi nella normale produzione di serie, introducendo anche nella nuova roadster, zone a deformazione programmata.

    Béla Barényi
    JOxlac

    All'interno, sono stati eliminati gli angoli rigidi e c'è la presenza, a richiesta, delle cinture di sicurezza.
    Per il disegno della vettura, come già detto ci si avvalse dell’equipe di Paul Bracq, sotto la supervisione di Friedrich Geiger, meglio conosciuto come il disegnatore della bellissima Mercedes 300 Ali di Gabbiano.

    Paul Bracq
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    Friedrich Geiger
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    Il progetto, ambizioso, era anche di andare a infastidire vetture, come la Corvette nel mercato Americano, quindi la linea doveva essere moderna, aggressiva. I primi disegni lasciarono perplessi i vertici della Casa, che li giudicarono troppo audaci. Tuttavia il reparto design continuò a voler rimanere fedele ai nuovi canoni stilistici appena abbozzati ed il risultato di tali sforzi venne presentato al Salone di Ginevra del 1963: nacque così una nuova roadster griffata con la Stella a Tre Punte, denominata ufficialmente 230SL.
    Le linee erano semplici e robuste, con il frontale tipico della serie SL di cui conserva tra l'altro alcuni tratti, come per esempio i fari anteriori, a sviluppo verticale in cui spicca il grosso logo della stella a tre punte. Il cofano è bombato, i montanti sono sottili, le ruote, non troppo grandi, a filo dei parafanghi. Da subito prese il soprannome di Pagoda, perché le linee della vettura ricordavano quelle dei templi orientali.
    Quando fu presentata, comunque la Mercedes 230 SL, non ebbe un immediato successo, soprattutto per i nostalgici, che vedeva la nuova vettura troppo moderna, perdendo la classica eleganza che aveva da sempre distinto la casa.
    Fortunatamente le critiche sparirono quasi subito, cancellate dai consensi che invece divennero sempre più numerosi.
    Per fugare ogni dubbio, la Casa decise di impiegare la 230SL nel Rally Spa-Sofia-Liegi, tenutosi sempre nel 1963. La vettura, pilotata da Eugen Böhringer, si aggiudicò la competizione, consacrando definitivamente la230SL nel gotha delle vere Mercedes-Benz.

    Eugen Böhringer
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    Pur legata ai schemi meccanici classici (trazione posteriore, motore anteriore longitudinale, cambio meccanico a 4 rapporti), la 230SL presentava delle novità anche sottopelle. Nuovo era il motore a 6 cilindri in linea M127 II alimentato a iniezione da 2308cm³ e 150CV e nuovo era il ponte posteriore (a semiassi oscillanti). Come già accennato, il cambio era manuale a 4 marce, ma a richiesta era possibile averlo automatico, sempre a 4 rapporti: dal settembre del 1965, chi lo desiderava poteva optare anche per un manuale a 5 marce.
    Le prestazioni del motore consentivano una discreta velocità, sebbene, a causa della geometria del ponte posteriore, la vettura fosse impegnativa sul bagnato. All'altezza della situazione, invece, l'impianto frenante misto con servofreno. La velocità massima raggiungibile era di 200 km/h.

    Motore
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    Nel 1966 la versione roadster venne affiancata dalla Coupé Hard-top, con tetto rigido (comunque asportabile) di serie e priva di capote in tela, L'eliminazione del "meccanismo" della capote aveva consentito di aggiungere due piccoli strapuntini posteriori (buoni più che altro per stivare qualche borsone). Nello stesso anno il progettista italiano Pietro Frua realizzò una versione Shooting-brake della 230SL, denominata SLX.
    La 230SL venne sostituita nel gennaio del 1967 dalla 250SL.

    Mercedes 230 SL roadster
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    Mercedes 230 SL hard top
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    Mercedes 230 SXL Pietro Frua
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    La versione 250 Sl, non portava cambiamenti estetici alla vettura di origine, ma introduceva solo una nuova motorizzazione, portata ora a 2494 cc. Nonostante la commercializzazione fosse stata avviata alla fine del 1966, il modello era presente anche al Salone di Ginevra del1967. Grazie al nuovo motore, siglato M129 III, la vettura vantava una migliore elasticità di marcia e prestazioni velocistiche più brillanti in accelerazione, mentre la velocità di punta rimase pressoché invariata. Meccanicamente, la vettura ricevette anche i freni a disco posteriori ed anche in questo caso era previsto di serie un cambio manuale a 4 marce, che poteva essere sostituito a richiesta da un 5 marce o da un automatico a 4 rapporti.
    Questa serie, dal punto di vista collezionistico è la più ricercata, essendo stata prodotta solo per un anno, in soli 196 esemplari.

    Mercedes 250 SL
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    Nel 1968 la 250 SL lasciò il posto alla 280 SL, in listino già dal mese precedente e dotata del nuovo motore 130.983 ad iniezione con cilindrata elevata a 2778 cm³ e potenza massima di 170 CV. Ancora una volta, le prestazioni assolute rimasero invariate, ma il nuovo motore era ancor più ricco di coppia, tanto da consentire ampi margini di incremento nell'accelerazione e nello spunto.
    La 280SL fu l'ultimo modello della serie W113, che nel marzo del 1971 venne sostituita dalla nuova serie di roadster tedesche, la R107.

    Mercedes 280 SL
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    stupenda, meravigliosa.. un concentrato di tecnica e meccanica con un'estetica unica. Bel lavoro xericos :D
     
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1 replies since 16/2/2016, 08:38   622 views
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