Maya II ES - Maya II EM

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    Derivata dalla Maya, la II ES ne è un'evoluzione stilistica condotta interamente da Italdesign, sfruttando il motore Ford.
    Dopo aver visto al Salone di Torino del 1984 i prototipi della Lotus Etna e della Maya, la Ford richiede lo sviluppo di un modello con design rivisto (Maya II ES) e di un muletto con motore longitudinale (Maya II EM).
    L'architettura generale della Maya rimane immutata, ma il trattamento delle linee è qui decisamente più morbido, le richieste di Ford sono legate soprattutto a particolari soluzioni come l'adozione della presa d'aria centrale di ispirazione Ferrari.
    Curiosa la storia della verniciatura: la Ford voleva un rosso acceso ma una volta rientrata nella sede di Italdesign la Maya II ES viene immediatamente riverniciata in due toni di grigio metallizzato.

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    Dopo il successo al Salone di Torino del 1984 della Maya, la Ford commissiona a Italdesign la costruzione di un modello di stile (Maya II ES) e di un muletto con motore centrale per la prova su strada della meccanica.
    Verniciata in rosso Ferrari, la Maya II EM viene terminata nel luglio del 1985 e immediatamente spedita negli Stati Uniti alla sede Ford di Dearborn.
    Rispetto alla Maya scompare il grande cofano motore incernierato alla fine del tetto, qui sostituito da uno sportello. Scompare anche la seconda luce, sostituita da tre feritoie verticali, soluzione questa, già proposta nel 1983 nel figurino 1:10 della Maya originale.
    Il motore è un Ford 6V da 3 litri biturbo che eroga 300 cv.

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