Pontiac Grand Safari

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    La Pontiac Grand safari è stata una vettura americana prodotta tra il 1971 e il 1978.
    Prodotta in due serie, era disponibile solo nella versione familiare, di solito impreziosita dai pannelli laterali in finto legno, tipico delle station americane del periodo. Classica la disposizione degli organi meccanici, motore anteriore e trazione posteriore.
    La prima serie era una grossa station, rientrava nella categoria detta full size, venne prodotta dal 1971 al 1976, grazie alle sue misure lo spazio interno era enorme, verrà battuto solo negli anni ’90 da modelli full-size della General Motors. Fu assemblata presso lo stabilimento Pontiac nel Michigan.
    La Pontiac Grand Safari, come le altre familiari contemporanee del gruppo General Motors, possedeva sospensioni posteriori a balestra, e ciò era particolare per l'epoca. Infatti, gli altri modelli full-size General Motors utilizzavano delle molle elicoidali.
    Molto particolare era l’aperura del portellone posteriore, detto clamshell, dove la parte superiore andava a scivolare in un vano ricavato sotto il tetto, mentre quella inferiore scorreva a sua volta (manualmente o elettricamente) in un vano ricavato sotto il pavimento. Il funzionamento, offerto inizialmente come optional diventerà di serie dato il grande sforzo che richiedeva per essere sollevato. L’interruttore elettrico era posto sul cruscotto, ed era ripetuto sui lamierati psoteriori, il sistema se di per sé era complesso, permetteva di facilitare le operazioni di carico e scarico anche in spazi stretti.

    Apertura di tipo clamshell di una Pontiac Catalina Safari Wagon del ‘79
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    Questo sistema comunque sarà eliminato quando la General Motors ridurrà le dimensioni dei propri modelli nel 1977. Questo ridimensionamento sarà dovuto alla crisi energetica del 1973, dovuta alla guerra del Kippur, in cui si cercherà di creare vetture più leggere e con consumi di carburante ridotti.
    La prima serie della Pontiac Grand Safari era basata sulla piattaforma c della General Motors, da cui nacquero altri modelli Buick e Oldsmobile.
    Questa serie di Grand Safari aveva installato due tipi di motori, entrambi V8. Il primo aveva una cilindrata di 6,6 L, mentre il secondo di 7,5 L. Abbinati ad un unico cambio il TH-400 automatico a tre rapporti.

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    Come detto dopo la crisi del Kippur, le vetture della General Motors, furono rimpicciolite e ridotte nelle dimensioni, per cercare di ridurre i consumi di carburante. Anche la Pontiac Grand Safari seconda serie prodotta dal 1976 fino al 1978, sarà più piccola, montando inizialmente un motore 4.9 l, il motore di 6.6 litri era opzionale, nel 1978 verrà offerto come optional anche il motore di 5.7 l.
    La seconda serie della Pontiac Grand safari utilizzava il pianale B della General Motors. Nel 1979 la vettura uscirà di produzione.

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    Curiosità:
    Il grande attore John Wayne, famoso per i suoi film Western, nel 1975 ordinò una Pontiac Grand Safari, che fece poi modificare da George Barris, il famoso preparatore delle auto utilizzate in tanti film, tra cui la più famosa macchina di Batman degli anni ’60.
    La modifica consisteva nell’aumento del tetto per permettergli l’accesso a bordo con la sua icona, il cappello da cow boy, sarà l’ultima auto posseduta dal famoso attore morto a Westwood l’11 giugno 1979.
    La vettura così trasformata è ancora della famiglia Wayne.

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    tipica machinona americana che in quegli anni colpiva gli europei. anche il gruppo ford e chrysler offrivano simili incrociatori basati sulle loro berline "full size", con gli stessi enormi v8 strozzati. avevano la classica terza fila di sedili contromano nel baule, non voglio immaginare come doveva essere viaggiare in quei sedili con quelle sospensioni morbide.

    probabilmente rimangono ancora le auto più grosse prodotte in grande serie, vicine ai 6 metri di lunghezza per 2 di larghezza per 2,5 tonnellate di massa. pensare che in europa consideravamo enorme la opel omega sw che era almeno 1 metro più corta.

    queste auto vennero spazzate via dai molto più pratici minivan, rimasero popolari tra i giovani che le compravano usate, alla fine della carriera molte finivano smantellate dagli appassionati che elaboravano motori e usavano i telai per altri progetti. sono oggi più rare e ricercate delle corrispondenti berline.
     
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    Vero, io quando vedo un sedile contro marcia penso sempre ad un tamponamento. Rabbrividiamo.
     
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