Citroen Ami 8

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    Con l’arrivo della Renault 6, una derivata più grande e confortevole della Renault 4, da cui riprende pianale e motori, il nuovo modello si mette in diretta concorrenza con la Dyane, che similmente alla Renault 6 era derivata da un’altra vettura la 2cv. La casa del doppio Chevron si trova ora con due vetture, la Citroen 2cv e la Dyane che stanno mostrando la loro anzianità di progetto ed un modello ormai presente da tempo l’Ami 6, che occupa un livello superiore come categoria di appartenenza.
    Si decise quindi di rivedere il progetto della Citroen Ami 6, mantenendone le caratteristiche saliente e aggiornando le parti ormai obsolete, rendendola più pratico e fruibile, il progetto, portò così alla nascita dell’Ami 8.
    Con la morte di Bertone nel 1964, sarà compito di Robert Opron rivisitare e aggiornare le linee del disegnatore italiano. Compito non complessi visto che le modifiche riguarderanno soprattutto la parte posteriore, la quale risulterà più slanciata, perdendo la forma particolare dell’Ami 6, in realtà la coda viene rivista per integrarci un portellone, cosa mal vista da sempre dall’allora presidente Pierre Bercot, il quale ha sempre manifestato una grande avversità verso le vetture con portellone posteriore perché gli ricordavano troppo un mezzo commerciale.

    Robert Opron
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    Ma in questi anni, con l’arrivo di nuove vetture, come la Simca 1100, l’Autobianchi Primula e le stesse vetture di casa Renault, che tra parentesi stava portando l’uso del portellone anche su vetture di classe superiore come la Renault 16, ci si rende conto che le richieste di autovetture stanno cambiando, la gente è sempre più orientata verso vetture pratiche, non a caso la stessa Citroen Ami 6, nella versione Break, fece impennare le vendite nel 1964, data della sua presentazione.
    In ogni caso, per non turbare troppo gli animi del presidente Bercot, Opron evitò di dotare la Ami 8 di un vero portellone, e si limitò ad un semplice sportello incernierato alla base del lunotto.

    b>Citroen Ami 8 presso lo stabilimento di Rennes
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    La presentazione iniziò nel 1969, da prima con una campagna pubblicitaria, che solleticava la curiosità del pubblico affiggendo in tutta la Francia manifesti con giochi di parole che introducevano alla vettura, ma senza svelarla. L’11 marzo dello stesso anno, al Salone di Ginevra è presentata ufficialmente la Citroen Ami 8, mentre ai vertici di Citroen viene presentata a Lione sempre nel 1969.
    Tra il 12 ed il 15 marzo, i cartelli enigmatici vengono sostituiti con quelli che riportano la nuova vettura, ora ormai svelata.
    A partire dal 17 marzo, cominciarono le campagne pubblicitarie radiofoniche ed anche le prime comparse negli spazi pubblicitari di alcuni quotidiani. Contemporaneamente i primi esemplari apparvero nei concessionari francesi, in maniera tale da poter essere toccati con mano da quella potenziale clientela che non aveva avuto modo di vedere la vettura a Ginevra, oppure di chi voleva provarla su strada. All’inizio del mese di aprile, la campagna di lancio della nuova Citroen poté considerarsi conclusa. Vi fu il tempo di diffondere altri annunci pubblicitari su altre riviste francesi di quel periodo.
    Esteticamente la vettura era una Citroen Ami 6 con una nuova coda di tipo Fastback, anche se non dotata di portellone ma di un più semplice sportello che non inglobava il lunotto. Nella parte posteriore, anche il montante assunse un andamento di tipo più convenzionale, che contribuì ad accrescere la capacità del bagagliaio. I fari posteriori erano di nuovo disegno, quadrangolari e di piccole dimensioni. I paraurti, sia anteriori sia posteriori, erano provvisti di rostri ricoperti in gomma. Rimanendo nella zona posteriore, tra i rostri era posto un alloggiamento per la luce destinata all'illuminazione della targa.
    Il frontale aveva subito pochissime modifiche, che erano dedicate alla nuova calandra trapezoidale, un nuovo cofano motore, in cui la famosa concavità presente nell’Ami 6 è stata accentuata per rendere più gradevole e meno tormentato il disegno della zona anteriore. Inoltre, i fari non erano più sovrastati dalla nervatura costituita dalla battuta del cofano motore e che andava a proseguire fino ai parafanghi: tale nervatura fu eliminata per contribuire alla pulizia del disegno del muso.
    La vista laterale della Ami 8 evidenziava anch'essa una novità, che non stava semplicemente nel fatto di apprezzare meglio il disegno della coda, bensì nella sua superficie vetrata laterale, passata da due a tre finestrini, per un totale di otto, se si comprendono anche lunotto e parabrezza. Questa soluzione era destinata a conferire maggior luminosità all'abitacolo e a favorire la visibilità in manovra.

    Citroen Ami 8 esterno
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    L’abitacolo risultava più grande, soprattutto nella parte posteriore, il posto guida vide l’arrivo di un nuovo cruscotto e di una nuova plancia maggiormente imbottita per attutire le conseguenze di un urto. Il volante era invece lo stesso della Ami 6, nuovi i pannelli porta e i sedili di nuovo disegno.

    Citroen Ami 8 cruscotto
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    Tecnicamente la Citroen Ami 8 riprendeva le soluzioni delle ultime Ami 6, ritroviamo il telaio a pianale su cui si imbullona la carrozzeria, il comparto sospensioni riprende le geometrie tipiche delle ultime Ami 6, vale a dire con ruote indipendenti, molle elicoidali, molloni orizzontali di compensazione, ammortizzatori anteriori idraulici telescopici, ammortizzatori posteriori ad inerzia e barra antirollio all'avantreno. Rimasero quindi immutate le eccezionali doti di tenuta della strada che già avevano convinto oltre un milione di clienti dell’Ami 6.

    Spaccato Citroen Ami 8
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    Immutato l’impianto frenante a tamburo, gli anteriori entrobordo e i posteriori fissati su i mozzi ruota.
    Lo sterzo era anch'esso mutuato dalla Ami 6, ma era più demoltiplicato ed il piantone dello sterzo aveva un'inclinazione diversa.
    Nessuna modifica per quanto riguarda il motore si trattava della stessa unità boxer bicilindrica, raffreddato ad aria, utilizzata su la Citroen Ami 6, con testate in lega di alluminio, distribuzione a valvole in testa, cilindrata di 602 cc e potenza massima di 35 CV SAE (o 32 CV DIN).
    Il cambio previsto era manuale a 4 marce, con frizione monodisco a secco, anche in questo caso lo stesso della Ami 6. In alternativa era però possibile optare per un cambio a frizione centrifuga.

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    Al suo debutto, la Ami 8 fu proposta in due varianti di allestimento, Confort e Club. Quest'ultimo, che era l'allestimento di punta, comprendeva nella dotazione anche i sedili anteriori reclinabili e rivestiti in tessuto e skai, pavimento rivestito in moquette e cornici dei finestrini cromate. Le Ami 8 dei primi anni non avevano il classico stemma del "double chevron" sulla calandra.

    Citroen Ami 8 Confort
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    Citroen Ami 8 Club
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    Nel settembre del 1969, sei mesi dopo il lancio, la gamma si arricchì con la Ami 8 Break, che sostituì la versione giardinetta dalla Ami 6.

    Citroen Ami 8 Break
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    Contemporaneamente, anche l’Ami 6 Service, cioè la Break destinata ad un utilizzo commerciale, venne sostituita dalla Ami 8 Service.
    Entrambe queste versioni erano dotate di un vero portellone che agevolava l'introduzione di bagagli, merci ed attrezzature da lavoro. La Service differiva dalla Break per l'assenza delle portiere posteriori e poteva essere ordinata con cassone posteriore finestrato o lamierato.

    Citroen Ami 8 Service
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    Ma in quell'inizio di autunno del 1969 vi furono altre novità per la gamma Ami 8, la più importante delle quali fu l'arrivo dei freni anteriori a disco. In occasione di tale aggiornamento fu rivisto interamente l'impianto frenante, che ricevette un nuovo liquido freni e nuovi cilindretti posteriori per i tamburi.
    Nei due anni seguenti non vi furono che aggiornamenti di dettaglio, principalmente nel sistema di lubrificazione del motore, che ricevette migliorie nel novembre del 1970. Alla fine dello stesso anno, l’Ami 8 raggiunse i 111.627 esemplari prodotti, cifra che costituirà l'apice della produzione dell’Ami 8. Si arrivò così al settembre del 1971, quando la Ami 8 vide l'arrivo di ammortizzatori idraulici telescopici anche al retrotreno.
    Nel 1972 la calandra ricevette un nuovo logo dorato, fino a quel momento assente, mentre nel gennaio del 1973 vi fu l'arrivo di un nuovo volante monorazza rivestito in schiuma di poliuretano.
    Il logo dorato apparve anche sullo sportello posteriore del cofano.

    Citroen Ami 8 1973
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    Ma la novità maggiore d'inizio 1973 fu l'ampliamento della gamma con la nuova Ami Super: forte del buon successo ottenuto dal modello (anche in Italia), ma anche consapevoli della modesta potenza del motore bicilindrico, la casa francese decise di introdurre questa versione di punta equipaggiata con il motore della Citroën GS, della cilindrata di 1015 cm3 ed in grado di erogare fino a 53.5 CV DIN. Disponibile nelle versioni berlina, Break e Service (una Break 3 porte), la Super adottava un telaio rinforzato, sospensioni più rigide, una barra stabilizzatrice anche sull'assale posteriore, oltre ad un allestimento più completo (fari allo iodio, finiture più curate, calandra con listello cromato) e cruscotto specifico.

    Citroen Ami 8 Super
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    Citroen Ami 8 Super Break
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    Citroen Ami 8 Super Service
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    Tra la fine del 1973 e l'inizio del 1974, anche le Ami 8 con motore bicilindrico adottarono il cruscotto della Ami Super e sparì l'allestimento Club lasciando in listino solo il Confort. Un anno dopo, gli indicatori di direzione divennero bianchi anziché arancioni.

    Citroen Ami 8 Super 1974
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    Nell'ottobre del 1975 la Ami 8 Service rimase in listino solo in versione con cassone lamierato e nel marzo dell'anno seguente la Ami Super fu tolta di produzione: nonostante le buone prestazioni (140 km/h contro i 115 delle Ami bicilindriche), la Ami Super non ottenne il successo sperato, forse a causa del prezzo alto, e venne quindi tolta di listino.
    Nel 1976 la Ami 8 Service fu ribattezzata Ami 8 Enterprise, mentre su tutta la gamma l'impianto frenante divenne a doppio circuito e sulle Break il divanetto posteriore divenne abbattibile. Nel mese di settembre dello stesso anno, la gamma passò ad un sistema di sospensioni ad assali indipendenti l'uno dall'altro e non più interattivi tra loro: in pratica vennero eliminati i molloni orizzontali di compensazione. Esternamente le Ami 8 prodotte da questo momento in poi erano distinguibili per la calandra nera invece che argentata. Cominciò da qui la fase calante della carriera della vettura.

    Citroen Ami 8 Enterprise
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    Citroen Ami 8 1975
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    Citroen Ami 8 Break 1975
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    alla fine del 1977 furono solo 31.997 le Ami 8 vendute: la vettura aveva fatto il suo tempo ed era arrivato il momento di sostituirla: nel luglio del 1978 fu tolta di produzione e tre mesi dopo venne introdotta al suo posto la Citroën Visa. La Ami 8 Break le sopravvisse di un anno, fino al mese di settembre del 1979.
    In tutto sono state prodotte 800.775 Ami 8, di cui 44.820 Super.
     
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    ;) :) :) :) moltissimo interessante!
     
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    Bel lavoro Xericos! Complimenti. :)
     
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