Fiat 124

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    La Fiat 124 ebbe una genesi abbastanza lunga, Dante Giacosa mise alo studio tre progetti differente: il primo progetto (Progetto 124) con motore anteriore e trazione posteriore, il secondo progetto (Progetto 123 E4) con motore e trazione anteriore ed un altro progetto con motore e trazione posteriore. Questi ultimi due utilizzavano il cambio della Autobianchi Primula e inizialmente il motore 1100/103, poi un nuovo propulsore ad aste e bilancieri di 1200 cm³. Ovviamente venne scelta la versione 124, motore anteriore e trazione posteriore, relegando ancora una volta la trazione anteriore al progetto Autobianchi A111.
    Venne presentata ufficialmente al salone dell’Automobile di Ginevra del 1966, con lo scopo di sostituire le ormai anziane Fiat 1300/1500. Il suo compito inoltre doveva essere, grazie anche al suo prezzo competitivo, di diventare la vettura della media borghesia italiana, che proveniva dalla Fiat 1100 e in parte dalla Fiat 1300.
    La vettura inizialmente era disponibile con la sola carrozzeria berlina 4 porte, dalla linea gradevole, razionale e affidabile, anche se risultava un po’ più spartana rispetto ai modelli fino ad ora costruiti, accolse ampi consensi, tanto da diventare auto dell’Anno nel 1967.
    Si racconta che lo stesso Avv. Agnelli era molto orgoglioso della Fiat 124 che dette alla casa fama a livello Europeo.
    Col suo grande successo la 124 inoltre contribuì al risanamento del bilancio dei pagamenti di quell’anno.
    Anche se era una vettura molto moderna per l’epoca, si presentava con alcune soluzioni meccaniche classiche, (trazione posteriore, retrotreno ad assale rigido con puntoni a croce, molle elicoidali e ammortizzatori coassiali, anziché balestre a foglia) ed una linea a tre volumi molto squadrata (e, quindi, secondo i canoni dell'epoca, modernissima). Notevole all'epoca, per la categoria della vettura, l'impianto frenante a dischi sulle quattro ruote. La 124 ridefinì gli standard delle auto della sua fascia e, sbaragliando una concorrenza colta impreparata, appannò per parecchio tempo i modelli contemporanei.
    Il motore, un nuovo 4 cilindri in linea con albero a camme laterale (comandato da aste e bilanceri) di 1197 cm³ da 60 cv, progettato da Aurelio Lampredi, abbinato ad un cambio manuale a quattro marce, consentiva buone prestazioni (la velocità massima dichiarata era di oltre 140 km/h ma, in una prova su strada della rivista Quattroruote, riuscì a superare i 146 km/h effettivi), soprattutto un interessante scatto da fermo (secondo la prova suddetta, 13,7 s nell'accelerazione 0–100 km/h, notevole all'epoca date le dimensioni dell'auto e il motore di soli 1.2 litri). Tutto questo comunque con consumi contenuti (su strada extraurbana tra 8 e 13 l/100 km; in città tra 9,5 e 14 l/100 km); l'autonomia era però penalizzata dal serbatoio, che poteva contenere solo 39 litri di benzina. L'alimentazione era, ovviamente, a carburatore.
    Pochi mesi dopo il lancio della berlina vennero presentate la Familiare (meccanicamente identica alla berlina, salvo un rapporto al ponte più corto che favoriva la ripresa a pieno carico, ma penalizzava lievemente la velocità massima, ruote più grandi e serbatoio maggiorato a 47 litri), la Sport Coupé (cioè la versione coupé disegnata dal centro stile Fiat) e la Sport Spider (con la carrozzeria spyder disegnata da Pininfarina).
    Nel 1967 lievi aggiornamenti, che riguardavano i colori della plancia, ora più scuri, vari irrigidimenti della scocca e nuove trombe bitonali ed il comando del tergicristallo ora al volante.
    Nel 1968 utilizzando la stessa carrozzeria della berlina, viene presentata la Special, una berlina sportiva, diretta ad un pubblico che voleva un 'auto da famiglia di caratteristiche più spinte.
    Esternamente presentava una diversa fanaleria anteriore composta da 4 fari circolari, nuova griglia sul montante posteriore, maniglia delle porte incassate, le ruote come quelle delle Sport Coupè e Spider, diversi paraurti. Internamente una nuova plancia con elementi circolari, sedili e rivestimenti porte meglio rifiniti.
    La Special, disponibile solo berlina, era dotata di un motore di 1438 cc derivato da quello delle "Sport", ma in versione monoalbero a camme laterale da 70cv (simile a quello usato sull'Autobianchi Primula Coupé S e, poco dopo, sulla Autobianchi A111) la velocità massina era di 150 km/h, e alcune migliorie tecniche (servofreno di serie, carburatore Weber a doppio corpo con "pompetta di ripresa" e retrotreno, sempre a ponte rigido ma con nuovi puntoni longitudinali e albero di trasmissione modificato, derivato dalla sospensione delle "Sport").

    Fiat 124 berlina
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    Fiat 124 familiare
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    Fiat 124 special
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    Nel 1970 viene effettuato il primo sostanziale restyling di tutte le versioni. Le berline mantennero gli stessi motori con pochi ma significativi aggiornamenti meccanici (servofreno, circuito di sicurezza sdoppiato, carburatore verticale, alternatore sulle 1200) e discreti cambiamenti stilistici. La 1200 in particolare, acquisiva una traversa posteriore completamente nuova, caratterizzata da fanali molto più grandi, funzionali e di diverso disegno. Gli interni ebbero poche modifiche di dettaglio, anche nella 1400. Quest'ultima vedeva nei proiettori anteriori e nei paraurti le modifiche estetiche di maggior rilievo. Ma soprattutto, la vera novità di quell’ anno fu l’introduzione della riuscitissima 124 Special T, la berlina 124 Special dotata però del motore bialbero della Sport Coupè con potenza ridotta a 80 CV, alla quale arrise un grande successo ancora una volta. Poco cambiata la Spyder, ridisegnata la Sport Coupè che acquisiva adesso anche un bialbero di 1600 cc.
    L’ultimo restyling si ebbe nel 1972 e videro la 1200 acquisire una nuova calandra di materiale plastico nero, ruote e sportelli della Special, interni migliorati e - soprattutto - il motore con un nuovo albero a camme e altre modifiche che le donavano 5 CV in più.
    Le "Special T" acquisirono il motore di 1600 cc, motore preso in prestito dalla consorella più grande e ammiraglia del gruppo, la bella 132. Rimaneva in produzione la Special di 1438 cc, disponibile anche con cambio automatico General Motors; quest’ ultima Special T rappresentò l’ apice dello sviluppo di questo modello, quella della piena maturità della nostra beniamina: motore doppio albero a camme in testa di 1592 cc, 95 CV, 5 marce, contagiri elettronico, accensione elettronica, fari allo iodio, velocità di oltre 170 Km/h.
    Quando terminò la produzione, nell’autunno del 1974, la 124 aveva fatto oramai il suo tempo.
    Il bel traguardo dei due milioni di auto vendute era già stato raggiunto dal Novembre del 1972, ma aveva continuato ad essere apprezzata malgrado non fosse più né di moda, né la migliore tra le sue concorrenti. E aveva anche subito una non trascurabile concorrenza interna dalla molto valida 128 Special.
    Nel '74 tutte le "124" berlina, "Familiare" e "Sport" coupé uscirono di listino, rimpiazzate dalla 131.

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    La Fiat 124 fu prodotta su licenza anche in vari mercati stranieri, tanto da divenire a tutti gli effetti una world car, e fu la vettura di massa, grazie all'accordo siglato con la Sovietica Lada, dei russi.
    Mi rendo conto che però parlarne qui è troppo riduttivo, quindi creerò delle sezioni apposite in cui parlare di queste vetture, che in molti casi sono stata prodotte fino a pochi anni fa.
    Mi limiterò, quindi ad una semplice citazione, senza addentrarmi troppo nei modelli e versioni che verranno trattati negli appositi post delle rispettive case.

    - In Spagna con la Seat, da cui nacque e venne distribuita la Seat 124. La versione "124D" con frontale restilizzato fu importata brevemente in Italia alla fine degli anni 70. Vi fu anche la "1430", versione derivata simile alla "Special" Italiana con alcuni elementi della Fiat 125.
    - Importantissimo accordo fu quello siglato con la sovietica Lada che produsse questo modello per decenni come Lada 2101 (chiamata Zhiguli), anche ben oltre il ritiro dello stesso da parte della Fiat. Ne sono già state prodotte oltre 15.000.000. Le versioni successive di tale modello che presentano migliorie sono tuttora in produzione.
    Esemplari della 124 vennero anche assemblati in Bulgaria dalla Pirin-Fiat.
    - In Turchia, presso la fabbrica Tofaş sita a Bursa, a partire dal 1971 e sino al 1977 venne prodotta la "124 Murat", versione leggemente modificata nel frontale della Fiat 124 seconda serie.
    Nel 1986 venne iniziata la produzione di un modello derivato dalla 124 anche in India, ad opera della PREMIER (oggi Fiat India), con corpo vettura della 124 prima serie e motore di derivazione Nissan Motor Co.; il modello si chiamava Premier 118NE ed esteticamente somigliava molto alla Seat 124D.
    Altri paesi dove la 124 fu assemblata furono la Corea del Sud (ad opera della Asia Motors), il Costa Rica, l'Indonesia, l'Irlanda, il Marocco, il Pakistan, il Perù, il Portogallo, Singapore, il Sudafrica, la Thailandia, l'Uruguay, il Venezuela e lo Zambia.

    Seat 124 berlina
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    Seat 124 familiare
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    Seat 1430
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    Lada 2101
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    Premier 118NE
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    Edited by xericos - 7/1/2013, 20:25
     
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  2. crazy frog
     
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    Complimenti!! Veramente interessante!!
     
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  3. madame-1897
     
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    che bella storia anche la 124!
     
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    Ho fatto delle modifiche al post, inserendo per sommi capi le vetture straniere della 124, ma mi rendo conto che anche qui bisognerà fare una bella scheda, Seat è semplice per gli altri la vedo problematica per le info che saranno molto scarse ed in lingua straniera, vediamo cosa riesco ad ottenere, in fin dei conti ci sono riuscito con la I.a.v.a 128 con documentazione in lingua Spagnola.
    Ciao
     
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    Complimenti come sempre xericos !!
     
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    Grazie grazie mi fate montare la testa così! :)
     
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    Inserisco un documentario originale girato per la Fiat 124, mi sembra interessante

     
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    mai mollare!!!!!

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    gran bella macchina mi è sempre piaciuta!!
     
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