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La storia della Fiesta è complessa, parlarne non è facile, visto che dura da ben 36 anni, certo nel tempo si è evoluta, insieme ai dispositivi di sicurezza al contenimento dei costi, proprio il contenimento dei costi è alla base della Ford Fiesta, è infatti il 1973, quando con la guerra del Kipur del ‘73, si cerca di creare vettura compatte e con bassi consumi di carburante, anche la casa Americana decide così di dare vita ad una nuova vettura, per volere dello stesso Henry Ford II, nipote dello storico fondatore Henry Ford, nel 1972 si creano le basi per il progetto di una subcompatta. Il progetto denominato Bobcat, da cui poi prenderà vita la nuova Ford Fiesta. Con l’ok del consiglio di Amministrazione il progetto Bobcat diventa quindi un’assoluta priorità così che l’anno successivo inizia la costruzione di un nuovo stabilimento da 2,7 milioni di metri quadrati a Almussafes in provincia Valencia Spagna che avrebbe dovuto ospitare le linee di produzione del nuovo modello, grazie ancheall'appoggio del Re Juan Carlos, appena incoronato sovrano. In quel periodo la Spagna stava crescendo soprattutto dal punto di vista economico ed era pronta a diventare nuovamente una potenza europea. Di conseguenza per Ford fu importante addentrarsi in questo mercato. Il nome Fiesta invece si deve a Henry Ford II in persona, che opta per Fiesta perché, secondo il suo parere, si accompagna bene al nome Ford, sia per sottolineare lo speciale rapporto che lega la Casa americana con la Spagna.
Henry Ford II davanti alla Ford Fiesta
Nel frattempo, ingegneri e designer lavorarono sulla vettura, il cui primo prototipo era già pronto nel 1970. In particolare vari centri stile americani ed europei, per esempio quelli di Dunton in Gran Bretagna, di Colonia in Germania e la Ghia di Torino, crearono dei prototipi basandosi sui dati comunicati dagli ingegneri. Quest'ultimi vennero esposti in segretezza a Losanna (Svizzera) a clienti di vari mercati europei, in modo tale da testare l'opinione pubblica. Il prototipo scelto, dal quale discende l'aspetto esteriore della "Fiesta" prima serie fu quello denominato "Wolf" e realizzato dalla Ghia su disegno di Tom Tjaarda.
Ford Bobcat
Ford di Tom Tjaarda
Prototipo quasi definitivo
Come sempre noi tratteremo la serie fino al 1980, quindi fino alla seconda serie.
Prima serie La prima serie venne lanciata nel 1976, ponendosi come diretta rivale della Fiat 127, della Opel City e della Volkswagen Polo. Inizialmente è disponible con i motori “Valencia” di 1.000 cc e 1.100 cc (con albero a camme laterale) e i 1.3 e 1.6 litri sempre ad aste e bilancieri. Tali motori derivavano dai "Kent" montati sulla Ford Escort. Le dimensioni della Fiesta prima serie erano: 3,57 m di lunghezza, 1,57 m di larghezza e 1,36 m di altezza, mentre la carrozzeria era disponibile solo a 3 porte. La meccanica era convenzionale: trazione anteriore, avantreno a ruote indipendenti, retrotreno a ponte rigido con barra Panhard, cambio a 4 marce e impianto frenante misto. Lo stile era stato anticipato dal concept "Blue car" realizzato dal designer italiano Paolo Martin durante il suo operato in Ghia/De Tomaso
Concept Blue car di paolo Martin
Al momento del lancio erano disponibili le versioni "base" (957 cc da 45 CV), "L" (957 cc da 45 CV e 1117 cc da 53 CV), "Ghia" (957 cc da 45 CV, 1117 cc da 53 CV e 1297 cc da 65 CV) e la versione sportiva "S" (1117 cc da 53 CV). Nel 1977 si aggiunse la "1.3 S" (1297 cc da 66 CV) esteticamente uguale alla "1.1 S" a parte la scritta adesiva "1300" sulla parte posteriore della fiancata. Infine nel 1980 venne introdotta la versione "GL" caratterizzata da un allestimento intermedio tra "L" e "Ghia". La versione base era riconoscibile per i paraurti neri (ripresi anche dalle "1.1 S" e "1.3 S") anziché cromati, la "Ghia" aveva un profilo laterale lucido, cerchi in lega e cornici cromate ai finestrini. Gli interni erano più curati sulle "Ghia" e più sportivi sulle "S", intermedi per le "L" e spartani sulle versioni base.
Ford Fiesta
Ford Fiesta L
Ford Fiesta S
Ford Fiesta GL
Ford Fiesta Ghia
I punti di forza della Fiesta furono un peso molto ridotto di soli 700 kg circa, consumi ridotti grazie al design aerodinamico per l'epoca, e 1200 litri di carico. A questo si aggiunse una buona visibilità dal posto guida. Il comportamento nei crash test venne ottimizzato dagli ingegneri grazie all'utilizzo dei primi programmi di simulazione al computer, mentre da un punto di vista aerodinamico, il basso Cx di 0.42 incise favorevolmente sui consumi: la versione dotata del 1.0 litri da 40 CV consumava 5,6 litri ogni 100 km alla velocità costante di 90 km/h, 8,2 litri a 120 km/h e 7,9 litri nel ciclo urbano. Per quanto riguarda le prestazioni, la versione motorizzata con il 957 cc da 45 CV aveva una velocità massima di 137 km/h e accelerava da 0 a 100 km/h in 17,6 secondi. La prima serie utilizzava all'anteriore lo schema MacPherson, brevettato nel 1949 dall'ingegnere, e successivamente vice presidente Ford, Earl S. MacPherson. Altre caratteristiche importanti erano i finestrini con pellicole anti-rottura, cinture di sicurezza autobloccanti, il lunotto posteriore riscaldato e il tetto apribile come optional. Le versioni S erano dotate di sospensioni irrigidite e di una barra stabilizzatrice anteriore. Nel 1977, la Ford provò a vendere la Fiesta anche nel mercato nord-americano per un totale di quattro anni, vendendo circa 300 mila vetture. Le Fiesta Americane presentavano una carrozzeria molto simile a quelle Europee, ma avevano paraurti più massicci ed un frontale leggermente differente.
Ford Fiesta per il mercato Americano
Seguendo la scia del successo nel Rally di Monte Carlo, agli acquirenti della Fiesta venne offerta una modifica sportiva per i 1297 cc da 66 CV che aumentava la potenza a 75 CV grazie all'uso di due carburatori Webere di scarichi modificati. Inoltre, il motore venne abbassato di 25mm e vennero aggiunti dei freni sportivi. Al Salone di Ginevra del 1980, Ford presentò la Fiesta "Supersport" dotata di un assetto ribassato, cerchi in lega leggera da 13", pneumatici 185/60, spoiler anteriore, posteriore, codolini in plastica ai passaruota e sedili avvolgenti con poggiatesta integrato. Come motori erano disponibili solo il 1117 cc da 55 CV e il 1297 cc da 66 CV.
Ford Fiesta Super Sport
Nell'agosto 1981 un leggero restyling interessò tutte le versioni e venne introdotta una versione di accesso alla gamma denominata "Casual". Le modifiche principali consistevano di paraurti più grandi con angoli in plastica per tutta la gamma (con rostri sulle versioni "S" e "Ghia"), nuovi sedili anteriori più confortevoli di derivazione Escort e cerchi da 13" sulle versioni "S" e "Quartz". La gamma comprendeva, oltre alla "Casual”, la "L" (950 o 1.1), la "GL" (solo 1.1), la "Quartz" (950 o 1.1), la "Ghia" (950 o 1.1) e la "S" (1.1 o 1.3). Con il restyling del 1981 debuttò anche la sportiva XR2, dotata di un 1596 cc capace di erogare 82 CV e riconoscibile per la stessa caratterizzazione estetica della precedente "Supersport" ma con fari e fendinebbia anteriori rotondi e i cerchi in lega da 13" dal nuovo disegno. Le prestazioni della XR2 furono 171 km/h di velocità massima e 10,1 secondi per raggiungere i 100 km/h da ferma. La XR2 venne utilizzata da Ghia come base per il concept Barchetta, presentato al Salone di Francoforte nel 1983.
Ford Fiesta Casual
Ford Fiesta L
Ford Fiesta GL
Ford Fiesta Quartz
Ford Fiesta Ghia
Ford Fiesta S
Ford Fiesta XR2
Seconda serie La seconda serie viene presentata nel settembre del 1983, ha una linea più aerodinamica, linee più arrotondate e leggermente più lunga, anche se la forma della vettura non si discosta molto dalla progenitrice. Il frontale ora presenta fari più piccoli con ai lati le frecce, nella serie precedente erano collocate sotto i fanali, una sottile griglia del radiatore, un portellone posteriore leggermente più bombato. L'interno venne completamente rivisto e molto meglio rifinito seguendo gli ultimi sviluppi dell'ergonomia, ovvero specializzando le zone a seconda della loro funzione e migliorando i sistemi di riscaldamento e ventilazione. Le versioni L erano dotate di sedili posteriori frazionabili, mentre le XR2 di un body-kit esterno e spoiler posteriore. Anche i fari posteriori vennero ritoccati, pur rimanendo simili ai precedenti. Il coefficiente aerodinamico venne ridotto da 0.42 Cd a 0.40 Cd. La novità più importante fu l'adozione del cambio manuale a cinque marce per tutta la gamma a partire dal 1984, il cambio a 4 marce fu mantenuto solo sulle prime versioni 957 cc. Le versioni Ghia avevano anche ampi fascioni laterali paracolpi, paraurti maggiorati con cornici lucide, copricerchi in plastica. Vennero mantenuti gli stessi motori della generazione precedente: il 957 cc (45 CV) e il 1117 cc (50 CV), inoltre si aggiunse il 1296 cc OHC da 69 CV. La gamma fu composta dalle versioni: 950 (957 cc e allestimenti "Casual", "Super" e "L") e 1100 (1117 cc e allestimenti "L", "S", "Ghia"). Le "Ghia" si riconoscono per i paraurti in materiale plastico e per i profili laterali con inserto cromato. Nel 1984 la gamma si arricchì con le versioni 1.6 diesel da 54 CV ("L" e "Ghia"), "XR2" (1597 cc OHC da 96 CV) e con il nuovo 1.3 litri funzionante anche con benzina senza piombo. Nello stesso periodo, Ford brevettò una nuova tecnologia sviluppata per le vetture compatte a trazione anteriore, ovvero una nuova tipologia di trasmissione automatica. Quest'ultima era caratterizzata dalla mancanza di vuoti in accelerazione, grazie a una cintura speciale che lavorava fra due assi per cambiare il rapporto. In questo modo, un sistema automatico manteneva il cambio e il motore operanti a livelli ottimali. Le prestazioni di questo nuovo cambio automatico erano paragonabili a uno manuale a sei rapporti. La nuova trasmissione venne denominata CTX e garantì un ottimo comfort di marcia. Nel 1985 arrivò un nuovo motore offerto con il solo allestimento "S": 1392 cc di cubatura e 73 CV di potenza. Le versioni motorizzate con il 950 cc da 45 CV avevano una velocità massima di 142 km/h e acceleravano da 0 a 100 km/h in 19 secondi a causa del peso maggiore (in media 50 kg) rispetto alla serie precedente. L'XR2 aveva una velocità massima di 163 km/h e accelerava da 0-100 in soli 8,7 secondi. La Fiesta seconda serie, vendette svariati esemplari per tutti gli anni ottanta fino al 1989, quando fu rimpiazzata dalla terza serie.
Ford Fiesta Casual
Ford Fiesta L
Ford Fiesta Ghia
Ford Fiesta Diesel L e Ghia riconoscibile dalle borchie in plastica
Ford Fiesta Xr2
Ford Fiesta CTX (automatica)
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