Fiat 850

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    Nei primi anni ’60 la Fiat 600 comincia ad invecchiare, nonostante ancora piaccia e venda parecchio. La Fiat decide perciò di iniziare gli studi di un nuovo progetto, che prenderà il nome di 122, in pratica, come da richieste dell’allora Amministratore Delegato Vittorio Valletta, si deve creare una nuova vettura, che si potesse inserire tra la Fiat 600 e la Fiat 1100, ma con un budget limitato. La soluzione scelta è quella di una evoluzione della stessa Fiat 600, nasce così la Fiat 850, una simpatica vetturetta, che agli occhi dei possibili acquirenti sembra un’auto completamente nuova.
    Il lavoro di aggiornamento della nuova vettura si deve a Dante Giacosa, capo porgettista Fiat dell’epoca, che rimodella il frontale, ora più alto e squadrato, che incorpora i fari anteriori circolari di grande diamentro, si passa dai 13 cm della Fiat 600 a ben 17 cm della Fiat 850 (gli stessi fari che erano anche usati sulla più grande Fiat 1100), la parte centrale invece era la stessa della Fiat 600, con le portiere leggermente ridisegnate, il parebrezza venne ampliato per adattarsi meglio alle nuove modifiche e i finestrini posteriori modificati per ottenere una maggiore visibilità. La nuova piccola coda posteriore, aggiunta per ragioni aerodinamiche ed estetiche si rivelava in realtà sconveniente se si doveva raggiungere il motore, in quanto bisognava smontare il fascione portatarga, il motore inizialmente era lo stesso che equipaggiava la Fiat 600, un 4 cilindri di 767 cc, 29 CV (21 kW) a 4 800 giri/min, successivamente aumenta la propria cilindrata a 843 cc e la potenza a 34 CV DIN o 37 CV DIN (sulla versione Super), arrivando a toccare i 120 km/h di velocità massima e 125 per la Super.
    Tutte le modifiche effettuate alla vettura portarono ad aumentare la lunghezza della carrozzeria che passò a 357,5 centimetri, 36 in più della 600. Dell'antenata, oltre all'analoga impostazione ed architettura, trazione emotore posteriore, la 850 mantenne anche le ruote da 12 pollici con relativi coprimozzo, adottate sulla versione "fanaloni" della 600, ovvero l'ultimo modello prodotto in affiancamento con la neonata 850.

    Schema Fiat 850
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    L’abitacolo internamente era simile a quello della Fiat 600, anche se risultava più luminoso, grazie al parabrezza più grande, e spazioso, bastò infatti disegnare una plancia più moderna e rivestita in materiale plastico (nero antiriflettente) al posto della lamiera, un'importante novità era l'introduzione di un impianto di riscaldamento efficiente che non immetteva nell'abitacolo l'aria calda e maleodorante del motore, ma che disponeva di un radiatore proprio. Queste caratteristiche resero la vettura agli occhi del pubblico un enorme passo avanti rispetto alla 600.
    Ulteriori cambiamenti si ebbero con l'introduzione di un nuovo braccio a "Y" che sorreggeva il motore, montato in posizione arretrata rispetto alla 600. L'impianto frenante di questa prima serie, ovviamente a comando idraulico, manteneva il classico schema a tamburo sulle 4 ruote ma debitamente potenziato in virtù dell'aumento di peso e prestazioni rispetto alla 600.
    Al momento del lancio nel maggio del 1964 erano disponibili due versioni, la Normale da 34 CV (alimentata a benzina normale), e la Super da 37, (alimentata a benzina super, con maggior numero d'ottano). I due modelli erano identici. L'unico fattore discriminante era una targhetta, posta nel vano motore, recante la sigla 100G000 per la versione Normale, 100G002 per la versione Super..

    Fiat 850
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    Nel 1968 tutta la gamme venne leggermente rivista. La Super cedette il posto alla Special, che risultava meglio rifinita e più ricca, profili cromati sulle fiancate, cornici lucide ai bordi di parabrezza e lunotto, mascherina modificata; all'interno, tante piccole migliorie: nuovo volante con corona in simil legno e razze nere in metallo forato, nuova plancia rivestita in plastica, quadro strumenti nero anziché grigio e tachimetro con fondo scala a 160 km/h anziché 140, aggiunta di un pozzetto porta-oggetti vicino alla leva del cambio, divano posteriore ridisegnato con sostegno per le cosce, specchietto retrovisore interno con posizione antiabbagliante. Nuovi colori interni e esterni, e nuovi cerchioni da 13 pollici (adottati già su coupé e spider, che saranno anche dotazione delle future 128 e 127). Furono mantenuti i rostri gommati e fu equipaggiata col motore da 47 CV della versione coupé del 1965, dotato di carburatore a doppio corpo e collettori di scarico maggiorati, che le consentiva di superare i 135 km/h. In conseguenza di questo incremento prestazionale, si scelse di adottare i più performanti freni a disco sull'avantreno. La Fiat 850 Normale, invece, rimase pressoché invariata.

    Fiat 850 Special
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    Come per la 600 anche la 850 fu oggetto di preparazioni sportive da parte di Abarth e Giannini:
    la casa dello Scorpione presentò la prima elaborazione, siglata OT 850, appena due mesi dopo il lancio del modello di serie; al Salone di Torino 1964 fu il turno della OT 1000 con motore da un litro, mentre al Salone di Torino 1966 fu presentata una versione di 1300 cm³ (modello OT 1300/124, con motore di origine Fiat 124). Due modelli speciali furono la OT 1600 e la OT 2000: la prima, datata 1964, derivava dalla 850 berlina nel cui vano motore era stato installato il 1600 cm³ bialbero delle Abarth-Simca 1600 GT (155 CV, 220 km/h)[4], mentre la seconda montava nella carrozzeria della 850 Coupé il 2 litri bialbero delle Sport-Prototipo di Corso Marche (185 CV, 240 km/h): la OT 1600 fu prodotta in pochissimi esemplari, mentre la OT 2000 rimase solo un prototipo;
    la romana Giannini presentava i modelli 850 S e SL (derivati dalla berlina, 48 CV, 135 km/h) e 950 Coupé (50 CV, 150 km/h); rispetto alle versioni Abarth erano meglio accessoriate.
    Al di fuori della produzione seguita direttamente dalla casa torinese, diverse sono state le interpretazioni da parte di carrozzieri esterni. Degna di nota è la SIATA 850 Spring, vetturetta spider ispirata delle auto anni trenta scoperte. I pochi esemplari prodotti, quasi tutti finiti all'estero, montavano, appunto, la meccanica della Fiat 850 tipo 100G.002, ossia quelli della Super (anche se molti esemplari, forse dopo la rottura del motore, o per pura smania di cambiare, montano la versione da 47 CV, o preparata o originale del coupé, o addirittura il 903, più adatto come prestazioni al tipo di vettura)
    Anche la Carrozzeria Vignale realizzò una sua versione coupé e spider; venne prodotta dal carrozziere in Italia come Fiat 850 Vignale, e con il motore della Fiat 600D in Argentina, direttamente dalla casa con il nome di "770" prima e "800" in seguito (anche in versione Spider)
    La carrozzeria Francis Lombardi realizzò la "Fiat 850 Lucciola", con carrozzeria a quattro porte e allestimento più lussuoso, e la "Grand Prix", coupé dalle linee aerodinamiche disponibile, oltre che con la meccanica della 850, anche con motori Abarth o Giannini; anche la SEAT realizzò una versione 4 porte della 850, esteticamente simile alla Lucciola ma progettata indipendentemente dalla casa spagnola. Anche la carrozzeria mantelli creò la propria Fiat 850 a 4 porte.

    Francis Lombardi Lucciola
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    Francis Lombardi Grand Prix
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    Mantelli Fiat 850 4 porte
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    Ovviamente anche la Fiat 850, venne prodotta su licenza da società esterne:
    La Seat creò la la Seat 850, versione identica all’Italiana, ma anche una interessante versione a 4 porte.
    In Bulgaria venne creata con il nome di Zastava 850, una versione potenziata della Fiat 600 che utilizzava solo il motore della più performante Fiat 850.

    Seat 850
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    Seat 840 4 porte
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    Zastava 850
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    Una piccola curiosità sul mezzo, per il lancio della vettura, , la Fiat ricorse alla Disney per preparare una storia dove essa fosse una dei protagonisti di una grande avventura; venne quindi preparata la storia Paperino e la 850. Pubblicata quindi in dieci episodi sul settimanale Topolino, dal n. 455 al 464, la storia vede Paperino, insieme ai nipotini e su ordine di zio Paperone, al volante di una rossa Fiat 850 che servirà per portare a Tokyo, in occasione delle Olimpiadi, un super-super gas che dovrà alimentare la fiaccola olimpica. Il viaggio, che si snoda attraverso America, Lapponia, Europa ed Africa, è però irto di insidie preparate da Maga Magò (intenzionata ad impadronirsi del gas) con l'aiuto della Banda Bassotti. Fortunatamente la presenza di Mago Merlino toglie i paperi (e, chiaramente, anche la fida 850) da ogni tipo d'impaccio e pericolo. La storia fu disegnata da Giovan Battista Carpi.

    Copertina della storia Disney
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    Così venne presentata la FiaT 850 dalle testate giornalistiche
    Finalmente, dopo anni di attesa e di indiscrezioni, è arrivata la "850" Fiat.
    L'uscita di un nuovo modello di automobile che nei primi tre anni sarà costruito in un milione di esemplari almeno, è un avvenimento che interessa ben più che un ristretto cerchio di appassionati o di specialisti, è un avvenimento di interesse generale. Anche se si riuscirà ad esportare il 40% della produzione, saranno per lo meno 600.000 le "850" che verranno immatricolate in Italia entro il 1967; e così fra tre anni ben due-tre milioni di italiani potranno viaggiare su questa vettura
    Gianni Mazzocchi

    Dai primi di maggio la Fiat ha presentato la "850" nella versione "normale", con motore adatto a funzionare con carburante normale, e nella versione "super", per alimentazione a supercarburante e capace di prestazioni lievemente superiori.
    Poste in vendita al medesimo prezzo di listino le "850" non sostituiscono alcun preesistente modello Fiat, ma si inseriscono fra la "600 D" (che ha subito da poco la modifica delle portiere incerniate anteriormente) e la "1100 D".
    Sarà interessante osservare come, all'avvento della "850", il mercato reagirà nei confronti della "600 D": quest'ultima cederà alla nuova nata la palma dell'automobile italiana più venduta? E l'utente, data la parità del prezzo, sceglierà la "850" "normale" o (è più probabile) la "super"?
    Secondo indiscrezioni raccolte sembra che alla "850" berlina si affiancherà in seguito, prodotta dalla Fiat stessa, una edizione con carrozzeria coupé, che molto probabilmente adotterà un motore potenziato, e quindi sarà capace di prestazioni lievemente superiori: il suo prezzo dovrebbe essere piuttosto interessante. La nostra prova su strada è stata effettuata con due "850": una "normale" e l'altra "super". I lettori potranno così confrontare direttamente le diverse prestazioni delle due versioni.
    Quattroruote giugno 1964

    La produzione della Fiat 850 cessò nel 1971

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    Edited by xericos - 29/5/2016, 20:37
     
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    Complimenti Xericos, ottima scheda. ;)
     
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