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La Fiat 126, è una delle vetture iconiche degli anni ’70, una vettura che per le sue forme squadrate, probabilmente, non arriverà mai a competere con la Fiat 500, ma è comunque una vettura particolare, capace ancora oggi di destare simpatia. La Fiat 126 nasce nel 1972, per sostituire la ormai anziana Fiat 500 R, da quest’ultima riprenedeva il motore ad aria, ma aumentato nella cilindrata a 600 cc e successivamente a 650 cc, le linee erano più squadrate, come la moda degli anni ’70 imponeva, ma grazie proprio alle sue linee era più comoda, infatti l’abitacolo risultava più spazioso, a parità di dimensioni esterne. Se la Fiat 500 veniva acquistata come prima auto, ora la Fiat 126 viene comprata quasi sempre come seconda auto, una seconda auto economica, adatta alla moglie con prole, impiegati che hanno necessità di muoversi e trovare velocemente parcheggio, operai, insomma per tutte quelle categoria che davano una importanza minore alla vettura. Per chi si voleva distinguere dalla massa ed aveva soldi da spendere, c’erano l’Autobianchi A112 o l’Innocenti Mini.
Manichini
La Fiat 126 venne presentata la prima volta al Salone di Torino del 1972, riprendeva la struttura della Fiat 500, che andava a sostituire, motore raffreddato ad aria e trazione posteriore. Il motore di cui fu dotata all’inizio era un 594 cc raffreddato sempre ad aria, come la Fiat 500 R, ma maggiorato a 23 cv, contro i 18 della 500 R. Inoltre grazie alle sue linee più squadrate disponeva di più spazio interno, il cambio era finalmente sincronizzato esclusa la prima. Esternamente la vettura era molto semplice con paraurti in metallo, ruote simili a quelle della Fiat 500 R da 12 pollici e come unico optional era disponibile il tuttuccio in tela apribile, che l’avvicinava di più alla piccola fiat 500.
Fiat 126
A metà degli anni ’70, vengono presentate le Fiat 126 Base e le Personal e Personal 4, il motore viene portato a 650 cc, i paraurti ora sono in plastica e modanature laterali, esclusa la base che è simile alla versione del 1972, esteticamente abbiamo le frecce, ora di colore ambra, che non iglobano più le luci di posizione portate nella parabola dei fari, viene utilizzato il nuovo stemma romboidale Fiat. Altre modifiche riguardano le guarnizioni dei vetri senza anima cromata, cofano posteriore con l'alloggiamento della targa rettangolare e con otto feritoie in meno, i cerchioni di nuovo disegno con sei feritoie e con il mozzo classico Fiat da 98 mm. Internamente troviamo una nicchia nella parte destra della plancia quale sede per l'autoradio, e centralmente in luogo dell'unico interruttore generale per le luci troviamo due interruttori,uno per le luci, l'altro per il lunotto termico; due sedi per eventuali altri interruttori e la pompetta lavavetro; cambiano le leve di chiusura dei deflettori, più massicce e di colore nero, cambia il materiale del volante e debutta il dispositivo a resistenze per disappannare il lunotto, posteriormente nei fianchetti, è stato ridotto lo spazio poggiagomito per trovare posto per l’arrotolatore per le cinture di sicurezza anteriori. Meccanicamente cambiano i freni ora più grossi e più robusti e l'alternatore in luogo della dinamo. Nella versione base i vetri posteriori a compasso e i sedili reclinabili sono optional. Per quanto riguarda l'allestimento Personal 4 esternamente troviamo i paraurti, ora più massicci e di materiale sintetico, paracolpi laterali in resina, che riprendono la sagoma dei paraurti, le cerniere dei vetri posteriori a compasso sono ora in plastica; internamente cambia il materiale della moquette, i sedili sono più imbottiti, il volante più grosso di sezione e col pulsante clacson più grande, pomello cambio di forma diversa, così come la leva del freno a mano, la plancia e pannelli porte ora sono rivestiti con moquette, sotto la plancia, di fronte al passeggero c'è una mensolina porta oggetti e una sede per un altoparlante. Esteticamente la versione Personal è identica alla Personal 4, le uniche differenze le troviamo negli interni: le quali consistono nel sedile posteriore che ha forma diversa e per la presenza, nella versione personal, posteriormente di due tasche rigide portaoggetti disposte sui passaruota.Grazie a queste piccole modifiche e all’aumento di prestazioni la Fiat 126 comincia a fare breccia nella massa, che vede in lei una vettura pratica ed affidabile. Fiat 126 base
Fiat 126 Personal
Fiat 126 Personal 4
Nel 1978 vennero presentate le versioni speciali Black e Silver mentre nel 1980 vennero sostituite dalle versioni Brown e Red, quest’ultime due ormai prodotte negli stabilimenti polacchi. Tutte erano comunque dotate di un motore maggiorato a 652 cc da 24 cv . Esteticamente le migliorie riguardarono l'adozione di fascioni paraurti laterali, nuovi specchietti , interni in pelle sintetica , la novità delle luci d'emergenza (le 4 frecce) e l'incorpamento nel nuovo disegno a triangolo del gruppo ottico posteriore, della luce retromarcia, vetri azzurrati, oltre al colore della carrozzeria che richiamava il modello.
Fiat 126 Black
Fiat 126 Silver
Fiat 126 Brown
Fiat 126 Red
Dal 1975 la produzione Italiana venne affiancata anche da quella Polacca della consociata F.S.M., dove rappresentò, per la polonia, la prima vettura di mobilità di massa. Qui nasce la nuova FIAT 126 F.S.M.
Fiat 126 P
Dall’8 luglio del 1979 la piccola Fiat 126 sarà prodotta solo negli stabilimenti Polacchi, con esclusione delle fiat 126 con guida a destra o con il tettuccio apribile, che continò ad essere prodotta a Termine Imerese per altri due anni. Nel 1983 venne lanciata la Fiat 126 unificata (la scritta sul cofano posteriore rimarrà semplicemente Fiat 126, poco dopo accompagnata dalla dicitura Made by FSM in ottemperanza alla legge che protegge il consumatore dall'acquisto di merci la cui origine possa essere presunta dal Marchio aziendale e invece non corrispondente alla realtà). A primo impatto esternamente varia per la presenza di coppette coprimozzo di nuovo disegno e per i paraurti avvolgenti, quello posteriore in particolare incorpora a sinistra la luce retronebbia e a destra la luce per la retromarcia, le fasce paracolpi laterali cambiano disegno e sono posizionate più in basso, lo specchietto esterno è di dimensioni maggiori. Internamente troviamo la strumentazione di nuovo disegno molto più grande con annessi i comandi vari, il tergicristallo ora ha anche la velocità con l’intermittenza, la plancia è liscia con due bocchette per l'aerazione, non ha più la nicchia per l'autoradio, quest'ultima ha la sede sotto la plancia in posizione centrale, anche il portacenere viene tolto per essere posto davanti la leva del cambio e scompare il mitico avviamento a levetta per lasciare posto al più moderno avviamento a chiave. Anche il comando di riscaldamento dell’abitacolo viene tolto dall’originaria posizione del 1957 (sulla Fiat 500), posto sotto la panchetta posteriore, ora sfrutta la levetta dell’ex-avviamento. Anteriormente lo stemma romboidale Fiat viene spostato in basso a destra, guardando il frontale della vettura, cambia anche la forma del catarifrangente posteriore, sempre inserito nei fanalini, ora ha forma stretta e allungata in luogo di quella quadrata. A livello motoristico troviamo il bicilindrico di 652 cc siglato sempre 126 A1000 con due lievi modifiche, la prima consiste nella diversa fasatura della distribuzione, ottenuta con un nuovo albero a camme e la seconda nella diversa taratura del carburatore; differenze che permettono di abbassare lievemente i consumi mantenendo la potenza massima di 24 CV.
Fiat 126 FSM
Nel 1987 viene presentata una versione particolare della Fiat 126, il motore, posizionato a sogliola, permette di avere un portellone posteriore, la cilindrata sale a 704 cc ed è raffreddata a liquido, i cerchi sono da 13 pollici con pneumatici 135/70R13 che danno alla 126 bis una migliore stabilità, nuovo paraurti posteriore con spoiler e luci supplementari (retromarcia e retronebbia) integrate, nuovo specchietto e nuovi gruppi ottici posteriori. Naturalmente sparirono le fessure su quello che un tempo era il cofano motore. mentre gli interni rimangono pressocchè uguali, la velocità massima e prossima ai 120 km/h. La Fiat 126 bis inoltre ora presentava due bagagliai uno anteriormente come le vetture ad aria ed uno dietro sopra il motore. Purtroppo la Fiat 126 risultò essere molto delicata, il radiatore non era in grado, anche per la posizione infelice nel vano motore, a dissipare il calore che si generava, comportando una precoce usura della testa. Venne creata anche una serie speciale che prese il nome di Fiat 126 Bis up
Fiat 126 Bis
[img]http://imageshack.com/a/img538/935/rsqhOV.png
Fiat 126 Bis up
Nel 1997 la Fiat 126 cambia nome in Maluch, si ritorna al motore ad aria, di 652 c, posizionato posteriormente con iniezione elettronica e marmitta catalitica. Prima di uscire di scena è stata presentata la serie speciale Town e per salutarne la fine nel 2000 è stata creata la serie numerata Happy End, 500 vetture di colore giallo e 500 vetture di colore rosso. Inoltre con il cambio di nome viene modificata la linea laterale che ora è sprovvista della scanalatura, rendendo la piccoletta a mio dire più bella, inoltre scompare il deflettore laterale per lasciare spazio ad un vetro unico, inoltre nella versione ELX, compaiono per la prima volta gli appoggiatesta posteriori ed il contagiri, mentre le frecce sono ora di colore bianco, insomma è un vero e proprio ritorno al passato.
Fiat Maluch
Fiat Maluch ELX
Fiat Maluch Town
Fiat Maluch Happy End
La Fiat 126 venne presentata anche in versione cabrio, chiamate Pop allestita sul modello raffreddato ad aria e successivamente sul modello Fiat 126 bis, forse la versione più carina, senza roll bar e portiere dedicate e la versione allestita sul modello Bis, meno elegante con un pesante roll bar, le portieri simili alle originali ma tagliate all’altezza delle cinture, prodotta su licenza dalla Bosmal
Fiat 126 Pop
Fiat 126 Bis Pop
Fiat 126 up
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