Maserati 3500

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    La Maserati 3500 GT fu la prima GT prodotta in un considerevole numero di esemplari dalla Casa del Tridente.

    Con questo modello in effetti giunse a compimento, a dieci anni dalla presentazione della prima Maserati stradale, la transizione dal mondo delle corse a quello della fabbricazione in serie. Negli anni che vanno dal 1957 al 1964 tra coupé e convertibili ne furono realizzate complessivamente 2.226.
    Il 20 marzo del 1957, al Salone dell'Automobile di Ginevra furono presentati, uno accanto all'altro due prototipi, entrambi coupé, disegnati rispettivamente da Allemano e Touring. Fu preferito il secondo, avviato alla fase produttiva dopo qualche piccola modifica. La scocca, spaziosa e a quattro posti, venne costruita a Milano da Touring ricorrendo al metodo Superleggera. Il nuovissimo motore sei cilindri in linea a corsa lunga, con due alberi a camme in testa e doppia accensione, fu il primo propulsore Maserati a essere progettato senza rivolgere lo sguardo al mondo delle competizioni automobilistiche, la prima unità espressamente ed esclusivamente destinata alla produzione in serie. Con i tre carburatori a doppio corpo, il propulsore era in grado di sviluppare una potenza di 230 CV e garantire valori di coppia assolutamente ragguardevoli. La velocità massima superava i 210 Km/h. Il cambio a quattro rapporti (cinque, a partire dal 1960; tre per la trasmissione automatica disponibile su richiesta) era di fabbricazione ZF, gli altri componenti erano forniti dalle migliori aziende dell'epoca: asse posteriore Salisbury, freni Girling, sospensioni Alford & Adler, scatola guida Burman & Sons, frizione Borg & Beck e così via. I freni a disco anteriori divennero disponibili come optional a partire dal 1959, mentre l'iniezione diretta Lucas arrivò due anni dopo (si veda 3500 GTi).
    L’idea cui si ispirava la vettura, elaborata dal proprietario Adolfo Orsi e dal progettista Giulio Alfieri, era quella di una Gran Turismo veloce, capace di offrire un'esperienza esaltante al volante, risultando nel contempo confortevole e maneggevole nella guida quotidiana. Maserati rivolgeva al cliente un’eccezionale attenzione e fu tra le prime a fare dei servizi di assistenza una solida argomentazione di marketing. Molte celebrità vollero sedersi al volante della 3500 GT: il Principe Ranieri III di Monaco, il tenore Giuseppe di Stefano, gli attori Alberto Sordi, Tony Curtis, Stewart Granger, Rock Hudson e Anthony Quinn. Franco Cornacchia, un pilota non ufficiale divenuto rappresentante Maserati a Milano, guidò regolarmente degli esemplari di 3500 GT lungo l'Autostrada del Sole, tra Milano e Modena, coprendo il tragitto "da casello a casello" (circa 160 Km) con il tempo record di 39 minuti.

    Maggiormente nota con il nome di 3500 GT Convertibile (nella grafia italiana), la Maserati 3500 GT Spyder andò ad aggiungersi alla gamma delle 3500 GT nel 1959 come versione aperta del modello originale.

    La designazione "Spyder" venne utilizzata ufficialmente, a partire dal 1961, per i mercati esteri. Ad aggiudicarsi il contratto per la realizzazione della versione decappottabile della prima GT Maserati prodotta in grandi numeri fu il celebre carrozziere torinese Alfredo Vignale. Lo stile della vettura, disegnata da Giovanni Michelotti, differiva da quello della coupé Touring per via delle sue linee più spigolose e del design più muscoloso. Anche Touring si cimentò con una versione decappottabile della propria coupé, di cui furono completati solo tre esemplari; Vignale, prima che fosse deciso il design finale da avviare alla produzione, realizzò diversi prototipi, tutti con dettagli differenti. Nell'arco di sei anni, furono vendute 243 spyder.
    Per quel che riguarda la meccanica, nonostante la vettura mostrasse la stessa configurazione della coupé, il suo passo era più corto di 10 cm; l'impianto a iniezione diretta Lucas e il cambio a cinque rapporti furono resi disponibili, come per la versione coupé, a partire dal 1961; i freni a disco sulle quattro ruote, a partire dal 1962. La scocca era in acciaio, con porte, cofano anteriore e sportello del baule in lega leggera, così pure il tettuccio rigido opzionale. La vettura montava di serie alzacristalli elettrici. Le prestazioni erano perfettamente in linea con quelle ricercate in un modello aperto e, nella versione 3500 GTi, la vettura poteva raggiungere una velocità massima di 220 Km/h.

    A partire dal 1961, sulle Maserati 3500 GT venne reso disponibile su richiesta l’impianto di iniezione del carburante sviluppato dalla Lucas.

    Ribattezzata 3500 GTi (divenendo così il primissimo modello GTI della storia!), la vettura vantava ora una potenza di 235 CV e una velocità massima di oltre 230 Km/h. Sotto la supervisione dell'ingegnere capo Giulio Alfieri, Maserati aveva iniziato a sperimentare soluzioni proprietarie per l’iniezione del carburante già a partire dal 1954. Diversi sistemi erano stati testati e realizzati uno dopo l’altro svariati prototipi, un’attività questa che aveva consentito alla casa modenese di acquisire una considerevole esperienza nel campo. La prima applicazione di un impianto ad iniezione diretta (realizzato da Bosch) su una Maserati risaliva al 1955, la vettura era la 250F impegnata nel campionato di Formula 1.
    Per la produzione in serie, fu avviata una collaborazione con il fornitore inglese Lucas, e la 3500 GTi divenne così la prima vettura stradale italiana a benzina dotata di impianto a iniezione indiretta. Il sistema meccanico continuò ad essere utilizzato con buoni risultati anche sulla 5000GT seconda serie. Più che la crescita del numero di cavalli (+15 CV) a colpire maggiormente furono la fluidità e la guidabilità della vettura.
    La 3500 GT continuò ad essere disponibile nella versione con equipaggiamento classico per la parte più conservatrice della clientela Maserati. I freni a disco sulle quattro ruote divennero disponibili come dotazione di serie su tutte le 3500 GT a partire dal 1962. In quello stesso anno, furono inoltre apportati alcuni leggeri ritocchi alle linee con un minor impiego di elementi cromati e l’utilizzo di nuovi gruppi ottici posteriori. Il grande successo riscosso dalla vettura rese necessaria all'inizio degli anni 1960 la costruzione di una vera linea di montaggio con una rampa sopraelevata che consentisse l'intervento simultaneo dall’alto e dal basso.
    Dall'esame dei cataloghi del 1961, è possibile notare alcune differenze esterne tra le 3500 GT a iniezione e quelle con carburatore: sulla prima gli indicatori di direzione erano di forma rettangolare e il cristallo laterale era separato dal lunotto posteriore fisso, sulla seconda lo spessore della cornice cromata della calandra era maggiore.

    Maserati 3500 Coupè
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    Maserati 3500 Spider
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    Maserati 3500 Gti Coupè
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    Maserati 3500 Gti Spider
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  2. E200CE-W124
     
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    linea molto personale. Molto affascinante invece la fiancata della spider
     
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1 replies since 5/10/2012, 22:34   956 views
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