Maserati Bora - Boomerang

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    La prima vettura da strada Maserati nella quale fu adottato il motore in posizione centrale fu la Bora, presentata nel marzo del 1971 al Salone dell’Automobile di Ginevra.
    Equipaggiata con il comprovato otto cilindri a V di 90° da 4,7 litri Maserati montato longitudinalmente, la Bora era una vera supercar che prometteva di mantenere intatti i tradizionali valori dell’azienda in termini di classe, comfort e perfezione tecnica. Una promessa pienamente mantenuta, a giudicare dalle reazioni entusiastiche che suscitò in quel periodo e che continua a suscitare ancora oggi.
    Dopo il successo della Ghibli, Maserati si era nuovamente affidata alla penna di Giorgetto Giugiaro, e fu proprio Italdesign – il nuovo studio da lui fondato – a disegnare il nuovo modello destinato a portare il nome del vivace vento che dall’est soffia sulla costa adriatica. Anche Pietro Frua presentò un modello in dimensioni reali, ma la proposta di Giugiaro si dimostrò più moderna e più in linea con gli altri modelli della gamma. Per la produzione delle scocche furono scelte le Officine Padane di Modena.
    Il telaio era un monoscocca in acciaio, il cambio ZF a 5 rapporti fu montato su un telaio ausiliario insieme alle sospensioni posteriori, le sospensioni erano indipendenti su tutte le ruote (per la prima volta su una Maserati stradale), con molle a spirale, ammortizzatori telescopici e barre antirollio, particolare il tetto in acciaio spazzolato inossidabile. La vettura si presentava con linee pulite, la Bora appariva gradevole ed equilibrata, ma il suo imponente profilo laterale la faceva sembrare più robusta di una Lamborghini Countach o di una Ferrari 512BB.
    Poiché in quegli anni Maserati era di proprietà della Citroën per la Bora fu ampiamente utilizzata la componentistica del produttore francese, l'avanzata idraulica ad alta pressione delle Citroën venne adattata per azionare i freni a disco autoventilanti, il servosterzo, i fari a scomparsa, la colonna dello sterzo orientabile, la frizione monodisco a secco e la pedaliera regolabile. I cerchi (in lega e prodotti dalla Campagnolo) sono da 7,5 × 15”; gli pneumatici Pirelli. Per quanto riguarda il motore, la Maserati decise di montare una versione leggermente migliorata del suo V8 bialbero di 4,7 litri (4719 cm³, alesaggio per corsa 93,9x85 mm), montato longitudinalmente, con un rapporto di compressione di 8,5:1, 4 carburatori Weber 42 DCNF e accensione elettronica Bosch. La potenza era di 310 CV a 6000 giri per una velocità massima di 260 km/h.
    Alla fine del 1971 Giugiaro presentò un’autorevole concept car basata sulla Bora: la Boomerang.

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    A partire dal 1974 la Maserati Bora fu proposta anche in una versione con motore V8 da 4,9 litri in grado di sviluppare una potenza di 320 CV.
    La velocità massima raggiungeva i 273 Km/h. In otto anni furono realizzati 564 esemplari della Bora, la metà dei quali con questa motorizzazione. Tra i proprietari illustri della Bora troviamo il principe Karim Aga Khan, cliente Maserati di lunga data, e il produttore cinematografico Carlo Ponti, marito di Sophia Loren.
    Nel 1973, su richiesta dell’importatore francese Thepenier, fu sviluppata una versione da competizione della Bora destinata a gareggiare nel Gruppo 4. Maserati era riuscita a “spremere” dalla vettura una potenza di oltre 430 CV, ma all’epoca non fu in grado di raggiungere la produzione di 500 vetture necessaria per ottenere la sua omologazione. Insieme alle nuove restrizioni fiscali approvate dal governo italiano, infatti, la crisi energetica aveva ridotto sensibilmente il mercato per vetture con questo livello di prestazioni. La produzione della Bora fu sospesa nel 1978.

    Maserati Bora 4.9
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    Maserati Boomerang
    Dalla base della Maserati Bora, Giugiaro creò una una concept car la Boomerang costruita dalla Maserati nel 1972. È stata progettata da Giorgetto Giugiaro e realizzata in un solo esemplare.

    La maquette della "Boomerang" venne esposta per la prima volta al Salone dell'automobile di Torino del 1971 e nel 1972, al Salone dell'automobile di Ginevra, fu presentata la vettura funzionante.

    Il design della Boomerang influenzò profondamente i progetti successivi di Giugiaro per molti anni. Infatti i suoi angoli spigolosi e la forma a cuneo possono essere facilmente riconoscibili nella Maserati Merak, nella Lotus Esprit e nella DeLorean DMC-12.

    Mossa da un motore con otto cilindri a 90° da 4719 cc di cilindrata erogante 310 bhp, aveva un doppio albero a camme in testa ed era a trazione posteriore. Aveva un cambio a cinque rapporti manuali ed interni completamente rivestiti. Raggiungeva la velocità massima di 300 km/h.

    Una delle sue caratteristiche più peculiari era la strumentazione del cruscotto, che era integrata al volante. Era parte infatti di un singolo pannello comandi che era posizionata al centro del volante stesso, che usciva cruscotto, e ruotava intorno ad una strumentazione fissa.

    La Boomerang fu registrata come auto da strada, ma fu sempre utilizzata come vettura per esposizioni. Fu mostrata in una dozzina di posti, e dopo il Salone dell'automobile di Barcellona del 1974 fu venduta ad un privato. Nel 1990 fu esposta al Bagatelle Concours di Parigi da un nuovo proprietario e dopo alcuni restauri. Fu mostrata nuovamente nel 2000 al Monterey Historic Automobile Races (gara di auto storiche di Monterey).

    Maserati Boomerang
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