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La Fiat 600 multipla fu la prima vettura Europea ad adottare una linea monovolume, una vettura quindi rivoluzionaria e molto particolare, che ebbe grande successo soprattutto come taxi e come veicolo commerciale, il suo più grande difetto era nella sua precaria stabilità, dovuta ad una careggiata stretta ed ad una altezza notevole, in un’epoca in cui non esistevano controlli di stabilità e nemmeno la prova dell’Alce, la vettura ebbe comunque un buon successo. Dalla Fiat 600 multipla, come accennato, veniva usata spesso come veicolo professionale, e non è difficile immaginarsela come furgoncino per le consegne cittadine. La Fiat però sfrutterà questa soluzione solo molti anni dopo la sua presentazione con il Fiat 600 T, nel 1964 e che darà vita poi al Fiat 850 T e successivamente al più moderno, si fa per dire, Fiat 900 T. Inizialmente le versioni furgoncino derivate dalla Fiat 600 multipla erano ad opera di carrozzerie indipendenti o controllate dalla stessa Fiat, ricordiamo in merito il furgoncino OM su autotelaio Fiat 600 multipla. La OM infatti era ormai controllata dalla Fiat e quindi disponeva della distribuzione della rete ufficiale dei concessionari Fiat.
Fiat
Lo stesso autotelaio scudato, cioè dotato della sola parte frontale, oltre che della meccanica completa, fanaleria e sedili, veniva normalmente fornito anche a tutti gli altri carrozzieri che erano interessati alla costruzione di un proprio veicolo commerciale. Nel decennio di vita della Fiat 600 multipla, quindi furono disponibili una quantità non indifferenti di veicoli che derivarono dalla piccola utilitaria Torinese, diventando a volte anche concorrenti del veicolo OM. Visto che la trasformazione era facile, le richieste di piccoli veicoli da usare in città aumentava, e di conseguenza i profitti erano buoni, furono molti i carrozzieri che si cimentarono nell’impresa. Ricordiamo in questo elenco carrozzieri come Accossato, Mantelli e Canta, piccole carrozzerie poco conosciute a nomi illustri come Zagato, Viotti, Sata e Ghia e specialisti come Fissore, Moretti, Orlandi, Vignale e Pasino.
Mantelli
Ghia
Fissore
Moretti
Orlandi
Vignale
Pasino
Ma per qualche motivo particolare, il nome che viene sempre associato al furgone derivato dalla Fiat 600 multipla, tanto da identificarlo nell’immaginario colletivo, indipendentemente da quale poi fosse il vero costruttore è Il Coriasco. La Carrozzeria Coriasco, era un’azienda Torinese, nata subito dopo la prima guerra mondiale come costruttore di scocche conto terzi, nel 1938 inizia a distribuire i primi veicoli promiscui con il suo marchio, veicoli derivati dalla Fiat 508 c, 1100 Nuova Balilla. Negli anni quaranta la Carrozzeria ha una buona fama, ma è proprio con la nascita della Fiat 600 Coriasco a permettere una produzione su scala industriale. In questo modo, gli fu possibile passare nel giro di pochi anni dal tradizionale sistema dei lamierati battuti a mano, perfetti per le piccole serie artigianali perchè richiedevano investimenti molto modesti, alle carrozzerie interamente stampate, che garantivano invece costi inferiori e un’alta produttività. La prima gamma di veicoli Coriasco, derivati dalla Fiat 600 multipla risale al 1956. La vettura Fiat di serie debuttò nel marzo di quello stesso anno ed era articolata nelle versioni Furgoncino normale (a due porte posteriori, una per lato), FurgoncinoTriporte (una posteriore sul lato sinistro, due sul destro), Furgoncino Esposizione (ovvero un furgone vetrato, adatto a contenere merce che doveva essere visibile dal pubblico durante mercati o fiere) a due o tre porte, Promiscuo a sei posti ed Ambulanza.
Coriasco Furgoncino normale
Coriasco FurgoncinoTriporte
Coriasco Furgoncino Esposizione
Coriasco Promiscuo
Coriasco Ambulanza
Rispetto ai veicoli di altri carrozzieri, che spesso utilizzavano lo scudato completo della parte anteriore, il che spiega il motivo per cui molti furgoncini, di costruttori diversi, sembrino perfettamente identici tra di loro, la Coriasco invece, che aveva una linea propria di stampaggio, preferì acquistare dalla Fiat solo l’autotelaio che aveva così in comune con la Fiat 600 multipla il solo pannello frontale. In questo modo, i suoi furgoncini risultano leggermente diversi dagli altri; con un occhio un po’ attento li si distingue abbastanza facilmente per due dettagli caratteristici: le porte sono lisce, senza cioè la caratteristica gobba che evidenzia i passaruota nella Multipla, mentre il padiglione è visibilmente sporgente, formando una sorta di palpebra parasole sopra al parabrezza. Mantenendo un corpo vettura monovolume, veniva rivista la coda, che diventava più squadrata, in modo da guadagnare ulteriore spazio sul motore, motore che come per la Fiat 600 e per la Fiat 600 multipla rimaneva posteriore, il raffreddamento, non era, inizialmente ottimale, e si optò per delle feritoie poste sulle fiancate. Le buone doti di economia di esercizio e la sua praticità, fecero si che il Coriasco 600 M, divenne il veicolo ideale per commercianti ed artigiani. Coriasco da parte sua, garantiva un’ottima assistenza, grazie ad un efficiente magazzino ricambi dei lamierati, tanto da arrivare nel 1958 a tremila furgoni venduti. Con il grande successo ottenuto, è stato normale il passaggio ad un allargamento della gamma, e dunque si aggiunsero altre versioni come il pratico Furgoncino Quadriporte, con doppia porta posteriore su entrambi i lati, e il Camioncino, oltre a svariati allestimenti speciali realizzati su espressa richiesta dei clienti come i pubblicitari con livree personalizzate oppure i furgoncini vetrina con fiancate in cristallo per esporre la merce nelle fiere. Tra il 1956 ed il 1960 la Carrozzeria Coriasco allestì ben diecimila esemplari, tutti dotati del motore di 633 cc.
Coriasco 600 M allestimento per l’Abarth
Con la Fiat 600 D multipla, ed il nuovo motore di 767 cc, le vendite migliorarono ulteriormente, senza stravolgere la produzione, venne introdotto solo la versione Furgoncino Biporte destro, che aveva una doppia anta sul lato destro e nessuna apertura sul lato sinistro. Altre modifiche erano solo di dettaglio, come, sul Camioncino, l’abolizione della molura a metà fiancata e la diversa forma delle prese d’aria laterali.
Coriasco M Promiscuo
La produzione del nuovo Coriasco proseguì fino al 1962, data in cui la Fiat mise a disposizione dei carrozzieri i nuovi autotelai 600 T, appositamente studiati per l’allestimento delle versioni commerciali e non più legati esteticamente alla 600 Multipla.
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