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Parlare di Lada in Europa ed in Italia, vuol dire parlare di Niva, il piccolo fuoristrada Russo conosciuto in tutto il mondo, piccolo, poco costoso, ma con tecnologia molto avanzata, per l'epoca in cui è stato pensato e costruito, sopravvisuto tale e quale per oltre 20 anni, dalla nascita, senza subire particolari modifiche estetiche o meccaniche.
La Lada Niva (campo), fu progettata nel 1971, il progetto 2121 venne affidato a Vladimir Sergeevicha Solovev capo progetto, l'ngengere Pyotr Mikhailovich mentre il designer venne affidato a Valery Pavlovich Semushkine.
Nel 1972, venne realizzato il primo prototipo, lungo 3400 mm, e molto assomigliante alle Jeep, non ebbe grande successo, era molto tradizionale, con una classica e squadrata carrozzeria aperta con telone, con un piccolo motore di 1300 cc. Tuttavia, ben presto si cambiò completamente strada, e si passò ad una moderna carrozzeria chiusa, quasi da berlina due volumi, che riprende molto la linea del modello più venduto in casa Fiat la 127 prima serie. Nell'estate 1973, con l'aiuto di alcuni colleghi della UAZ, furono compiuti dei severi test nell'Asia Centrale, in Uzbekistan, con temperature medie di quasi 40 gradi. Nel 1976 venne presentata la versione definitiva (con una linea immutata fino ai giorni nostri), caratterizzata da soluzioni tecniche originali per l'epoca, quasi da moderna "Sport-Utility", come la trazione integrale di tipo permanente, allora in uso solo sulla Range Rover e poche altre, e, soprattutto, la scocca portante, inedita per una fuoristrada, oltre che da caratteristiche tipiche di una "vera" 4x4 (differenziali bloccabili e marce ridotte).
Il 24 Febbraio del 1976 viene presentato, al XXV Congresso del Partito Comunista Sovietico, e subito viene avviata una produzione sperimentale di 150 mezzi, questo per verificare eventuali difetti e perfezionare le linee di montaggio.
Lada Niva Prototipo
Lada Niva prove di resistenza
Lada Niva Prototipo definitivo
La Lada Niva venne presentata al Salone di Parigi nel 1978, ottenendo una buona accoglienza in Francia, ma poi ben presto in tutta l'Europa, compreso il Giappone che era considerato la patria dei veicoli fuoristrada.
Inizialmente dalla fabbrica dovevano uscire solo 25.000 veicoli all'anno, ma la grande richiesta fecero ben presto portare il numero a 70.000 veicoli l'anno.
La Niva adottava un motore di origine Fiat di 1600 cc SOHC di derivazione FIAT, lo stesso che equipaggiava la Lada Ziguli (la nostra Fiat 124), inizialmente a carburatore, monoalbero a camme, con distribuzione a catena. Ampiamente collaudato ed usato in Casa Fiat per la prima volta nel 1966 sul modello 124 e poi adattata nelle sue varianti a numerosi modelli fino al 1981; dal '92 al '96 è stato dotato di carburatore elettronico; dal '97 al 2002 è stato adottato il 1.7 ad iniezione elettronica monopoint elaborato sullo stesso schema del Fiat SOHC; negli anni successivi fino ad ora il medesimo 1.7 ad iniezione multipoint. In alcuni mercati europei è comparso parallamente alle altre motorizzazioni un 1.9 turbodiesel Peugeot aspirato (circa 69 cavalli), ora non più commercializzato in UE.
Il progetto della Lada Niva era molto innovativo per l'epoca, prevedeva un telaio portante, adatto comunque all'uso fuoristradistico, la trazione integrale permanente, ottenuta mediante differenziale centrale, all'epoca solo la Range Rover, ben più costosa, adottava tale caratteristica, cambio con ridotte, ponte rigido posteriore, blocco manuale del terzo differenziale, ottimi angoli di ingresso ed uscita, passo corto, che ne decretavano il suo successo in fuoristrada, inoltre la caratteristica più importante era la possibilità di inserire le ridotte sia con la sola trazione integrale che con il differenziale bloccato, aumentandone di fatto l'uso in fuoristrada.
Della Niva fu approntata anche una interessantissima versione anfibia militare, la 2122 o Reka (ovvero "fiume"). Dotata di un pianale rinforzato, e stranamente equipaggiata con un motore da 1300 cc derivato dalla berlina "2101" (60 cv, 115 km/h) anzichè col 1600 d'origine, la "Reka" poteva affrontare corsi d'acqua ad una velocità max di 9 km/h. Gli esemplari di preserie, realizzati in diverse varianti fra la fine degli anni Settanta e quella degli anni Ottanta (sempre con molta calma, quindi, forse anche troppa...), passarono con successo i test, ma ormai per l'Armata Rossa iniziava a spirare il vento della crisi, per cui questo interessante veicolo rimase allo stadio di prototipo.
Lada Niva 2122 Reka
L'idea di creare una cabriolet dalla Lada Niva risale al 1982, quando 'azienda Poch, importatore storico del marchio russo in Francia, decide di presentare questa concept car al Salone di Parigi del 1982. Il disegno è a cura del carrozziere Francese Lebranchu, la trasformazione viene eseguita semplicemente tagliando il tetto nella parte posteriore e mantenendo il roolbar e la copertura della cellula anteriore, il buon successo alla presentazione ne decretano la fabbricazione di serie. Nel 1983 nasce le Lada Niva Plein soleil (Pieno sole).
Esteticamente la vettura si differenziava, oltre alla mancanza del tetto, per le ruote in lega a cinque stelle, la verniciature bicolore optional, il resto rimaneva invariato, trattandosi comunque di una versione berlina modificata artigianalmente, purtroppo il taglio del tetto e la mancanza di strutture di rinforzo ne indebolirono il telaio, che tendeva a piegarsi e nei casi più gravi a spaccarsi, nel 1986 ne venne sospesa la serie.
Lada Niva Plein soleil del carrozziere Lebranchu
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Nel 1994 viene presentata, ma solo in Russia, la versione a passo lungo e 5 porte, lunga 4240 mm ed un peso superiore di 160 kg, ora è disponibile anche con il motore originale a benzina aumentato a 2 litri e 100 cv di potenza o in alternativa allestita con un motore di origine Peugeot di 1900 cc turbo da 75 Cv, internamente l'abitacolo è più ricco.
La versione a 5 porte viene proposta, anche se solo sperimentalmente, con un motore elettrico, la vettura ha solo 2 posti e può portare 400 kg di bagaglio, la velocità massima è di 80 km/h.
Lada Niva passo lungo Vaz 2131
Prodotta a partire del 1995 la versione Lada Niva ambulanza, il balzo posteriore viene ulteriormente allungato, ora misura una lunghezza di 4550 mm, presenta solo 4 porte, due sul lato destro ed una sul lato sinistro oppure nella versione 3 porte, il tetto viene rialzato, internamente abbiamo una barella nel vano posteriore, apparecchiature di diagnostica, strumenti terapeutici e riscaldamento supplementare.
Lada Niva passo lungo ambulanza 2131-25
Sempre nel 1995 utilizzando la versione ambulanza, ma ora a 5 porte, viene presentata la versione per la Milizia, può trasportare 5 miliziani e tre detenuti,
Lada Niva passo lungo versione Milizia
Nel 1997 viene presentata la versione pick up, costruita presso la controllata Motorica, utilizza la versione a 5 porte delle versioni ambulanza, alimentato dal classico 1700 cc e 80 CV dall'originale 1800 cc e 85 CV, disponibile in 2 lunghezze base di cabina (semplice - tipo VAZ 2329-01 due soli posti o allungata - tipo VAZ 2329-02 per quattro posti), questa macchina offre un livello di servizio sul modello Lada Niva "tre porte" (tipo VAZ 2121) Da cui prende tutto il fronte, optional il cassone in vetroresina da mettere sul cassone.
Lada Niva pick up
La Lada Niva pick up, viene proposta anche dalla carrozzeria VazInterServis, esteticamente, rispetto alla versione creata dalla Lada, questa versione presenta un cassone in metallo, ed è disponibile in 3 misure, singola cabina (VIS 2346-10), singola cabina ma 4 posti (VIS 2346-12) e doppia cabina (VIS 23461), optional il cassone coperto tramite strttura in vetroresina
Lada Niva pick up VIS 2346-10
Lada Niva pick up VIS 2346-12
Lada Niva pick up VIS 23461
http://img600.imageshack.us/img600/488/ladanivapick.jpg
Le modifiche più evidente si avranno comunque nel 1996, cambia la trasmissione da giunto cardanico ora con giunto omocinetico, allo scopo di incrementare silenziosità e resistenza e di ridurre vibrazioni e manutenzione. Viene allungato il passo e cambia il portellone che ora arriva a filo del paraurti, i fanalini di nuovo disegno vengono messi di lato, internamente un nuovo cruscotto, e rivestimenti
Dopo il 2002 il giunto omocinetico è dotata di semiassi con millerighe di diametro maggiorato, da 27 mm anziché da 24 mm.
Edited by xericos - 26/9/2012, 15:07. -
iose500.
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Gran bel mezzo, peccato sia tremendamente assetato. . -
madame-1897.
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Può piacere o non piacere ma una cosa e' certa, e' un vero fuoristrada. . -
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Giuseppe non è proprio più così, nelle ultime serie con il motore multipoint ora si riescono anche a fare gli 11 a litro, contro gli 8 di prima, tieni conto che è sempre un fuoristrada con la trazione sempre in presa, di certo, oggi con quello che costa la benzina, non me la farei, o per lo meno opterei per un bifuel.
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madame-1897.
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Giuseppe non è proprio più così, nelle ultime serie con il motore multipoint ora si riescono anche a fare gli 11 a litro, contro gli 8 di prima, tieni conto che è sempre un fuoristrada con la trazione sempre in presa, di certo, oggi con quello che costa la benzina, non me la farei, o per lo meno opterei per un bifuel.
c'era anche diesel per un periodo ma non per l'italia, mi pare si dovesse fare un'importazione parallella, comunque qualcuna circolava anche qui ma non so che motore avesse.... -
iose500.
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1.9 Peugeot . -
madame-1897.
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bastava chiedere eh? grazie!. -
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L'ho pure messo sopra, 1994 . -
madame-1897.
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non ci avevo fatto caso fede.... -
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bravo non leggi quello che riporto 
crudele
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madame-1897.
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dai, non fare cosi', quel particolare mi era sfuggito!
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Va be mi calmo. -
madame-1897.
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ahahah
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Ragazzi anche per questa vettura ho scritto un piccolo articolo sulla sicurezza offerta, buona lettura
www.sicurauto.it/forum/viewtopic.php?f=2&t=13687. -
madame-1897.
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direi pessima, ma la vendono ancora oggi? .
Lada Niva |
